Cimiteri di Fano

I cimiteri di Fano

Era il 12 giugno 1804, quando Napoleone Bonaparte, firmava il “Décret impérial sur les sépultures”, conosciuto anche come “Editto di Saint-Cloud”, con il quale veniva regolata la pratica delle sepolture e creati i moderni cimiteri.
Come ogni luogo, apparentemente immutabile, anche il cimitero urbano di Fano, nel corso del tempo ha cambiato spesso la sua veste.
Nel 1865 presentava un’architettura diversa rispetto a quella attuale: due campi con porticati sui quattro lati, botole per l’accesso ai vani interrati. Nella parte centrale del cimitero era allocato il campo destinato all’inumazione.
La direzione del cimitero era affidata al sindaco, mentre il Consiglio municipale aveva il compito di redigere il Regolamento contenente le norme per la corretta gestione cimiteriale.
ll Regolamento prevedeva, anche, la nomina di un cappellano, custode del cimitero, nominato dal consiglio e subordinato al sindaco avente una serie di responsabilità e doveri, tra cui l’obbligo di risiedere stabilmente nell’abitazione adiacente al cimitero e quello di non abbandonare il posto senza il consenso della Deputazione direttrice.
Le sepolture erano private e nelle fosse comuni. Quelle private potevano essere al coperto o allo scoperto, mentre per le fosse comuni erano consentite solo piccole lapide o iscrizioni “che non eccedano metri 0,35 per lato”, riflettendo le diverse stratificazioni sociali.
All’interno del Regolamento erano contenute anche disposizioni che disciplinavano le modalità e gli orari del trasporto dei cadaveri. Nelle pratiche funerarie un ruolo importante era svolto dalle Fraternite, in particolare quella degli Artieri di Fano, che provvedeva al trasporto e all’accompagnamento dei cadaveri della città al cimitero.
Negli anni successivi al 1865 diversi sono stati i cambiamenti apportati alla struttura del cimitero. In particolare, dopo il Secondo Dopoguerra, furono fatte piccole modifiche, mentre a partire dagli anni ‘60, si cominciò a intervenire in maniera più importante, costruendo cinque piani di loculi fuori terra e interrati e negli anni ‘70, videro la comparsa le prime cappelle di famiglia.
Oggi, il cimitero è organizzato in un campo principale con una chiesa/cappella, due campi laterali dedicati uno ai fanesi caduti in guerra e l’altro al famedio, un tempio laico.
La città di Fano ha dato i natali a figure celebri che si sono distinti nella letteratura, nella musica, nella pittura e nelle scienze.
Il famedio, al cui interno si accede attraverso una piccola scalinata, celebra questi personaggi, con busti in marmo appoggiati su colonne. Tra i personaggi commemorati, ci sono:
• Cesare Rossi (1829-1898), attore e capocomico della compagnia teatrale “Città di Torino”.
• Ruggero Mariotti, il cui epitaffio ricorda il suo ruolo di fante della Grande Guerra e di Deputato al Parlamento.
• Fabio Tombari, scrittore fanese che, attraverso le sue opere, ha celebrato la bellezza della città di Fano.

L’aumento della popolazione tra la fine gli anni ‘70 e l’inizio degli anni ’80 portò alla necessità di restaurare e rendere più funzionali i cimiteri periferici, come quelli di Sant’Andrea, Roncosambaccio, Carignano, San Cesareo e Bellocchi e di pensare alla costruzione di un nuovo cimitero.
L’area fu individuata a monte della frazione di Fenile, in una zona collinare isolata. Il progetto del nuovo cimitero tentò di recuperare la funzione sociale e collettiva dei cimiteri, riconsegnando lo spazio alla città.
I cimiteri presenti, attualmente, nella città di Fano, sono:
• Cimitero di Fano (il principale)
• Cimitero dell’Ulivo (cimitero nuovo)
I cimiteri delle frazioni sono:
• Cimitero di Caminate
• Cimitero di Carignano
• Cimitero di Ferretto
• Cimitero di Roncosambaccio
• Cimitero di Sant’Andrea
• Cimitero di Rosciano